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Antologia I incontro Poetel

Stanza pubblica (30 marzo 1994)


senza titolo

Sì par che veda l'amor suo,
quando l'angoscia l'assale improvvisa,
controllata,
in silenzio avviene lo struggente ancheggiare,
dell'ombra assegnata al gioco,
vittima di un sogno,
nel segno indelebile traccia la sua scia improvvisa.

F.Baiani@agora.stm.it

Non capisci

Riformati 'sta mazza, per favore.
Colore, violento, dolore. Non vite
Governate di saggio, non piene
di gioie e sì, dolori. Rancori
Emozioni diverse: La legge
E' ancora la stessa che domina il mondo.
Stai bene, per quanto non capisci.

G.Vitale@agora.stm.it

Dolore d'amore

Era un giorno sincero, come tanti altri, un'estate un po' calda,
come quelle passate, il sole rideva
e il mare sbadigliava le sue prime onde allegre
la sabbia stropicciava i suoi occhi,
i gabbiani inoltravano le loro danze celesti.
Tutto taceva, l'umano movimento era in quiete,
e il vento assonnato, privo di compagni di gioco
spazzava qua e la qualche grano di polvere.
Ed ecco il mio cuore gridare, in lunghi e spaventosi ruggiti
"egli" sanguinava, perdendo ad ogni battito litri di odio,
voglia di ditruggere ed essere distrutto.
Diveniva tutto così buio, quando "lui versava quelle atroci lacrime
cosparse di dolore
e in un attimo
il sole si spegneva e gabbiani, mare e sabbia sparivano
poi tutto tornava come prima, tranne il silenzio,
ormai disperso dietro l'orizzonte;
il vento correva impazzito in assordanti respiri,
portava con sé le urla dei gabbiani, e il mare si univa al coro
tuonando con impeto verso la sveglia e pungente sabbia
che ormai era in ogni dove.
Il cielo dipintosi di grigio e nero, aprì le sue fauci
e ammonendo tutt'intorno con lampi di luce improvvisi
lanciò grandine al suolo.

E.Gianturco@agora.stm.it

senza titolo

Cuore di cane
hai fatto la tua scelta dirompente
cambia per un attimo
gli stracci che hai addosso
Luce di verità
sugella il termine
del povero idiota
Tronca il tuo amore disperso
trascinalo sul fiume
decreta la vendetta
traccia la sua fine
Cuore di cane...
lascia il branco, ferito
Truce è la morte
di chi possiede il segreto
truce è il segnale dello scontro
Ascolta ciò che dico
quando parli è la tua morte.

B.Cattivelli@agora.stm.it

senza titolo

Delle ali spezzate ci hanno donato.
Il volo basso concesso sopra ogni cosa.
Il più immenso regresso del limite già designato.

F.Baiani@agora.stm.it

Terra

La bestiale ferocia del vivere
Mi ha preso alla gola, stretto.
Ho incontrato il mio assassino nello specchio e gli ho sorriso
Ma una volta sola. Ora so.
Il tempo fugge via e mai un momento
fermare potrò questa tortura
Greve sì, ma certa.
Per le cipolle d'egitto vivrò nel mio servaggio
Finché un istante
Di pietoso disprezzo
Aprirà le mie catene.
Ma non angeli, né cori, né salita
Radiose, solo terra.

G.Vitale@agora.stm.it

Speranza

Il Tempio della Speranza
Non è stato mai raggiunto
dall'alata fine
e continua
da quell'alto colle
a domandar ragione ai vinti della lor disfatta

E.Gianturco@agora.stm.it

senza titolo

Frullato di cervelli
e di musica bevo
aspettando gli esami
della mia maturità
Frullato di pensieri
e di ricordi ti offrirei
se tu fossi qua
Frullato di zaini
di tende e di mare
vorrei potermi fare
frullato....
di banane al cioccolato
già mi sono fatto!
Il frullato di caffè
non vale il frappè!
Ti offrirei un the
se tu fossi qua!
Cavolo!
C'è zapata che mi aspetta
per l'ora del frullato
Un frullato di sombreri
l'ho bevuto ieri
Come te non c'è nessuno!

B.Cattivelli@agora.stm.it

senza titolo

Prigioniera del tempo sei rimasta,
silenziosa,
nel mio cuore,
una sottile traccia,
premessa di ricordo rimarrà indelebile,
scolpita nella mia anima.
Oh sepolti,
aiutatemi,
a carpire un brandello,
a non sfiorare la vita,
a non rimpiangere al carne,
odo il grido di strazio,
il rimpianto struggente dello spirito,
il destino,
padrone implacabile comanda anche la morte,
la dipartita sigilla le azioni,
dopo,
tutto,
è,
subito.
Non vi è spazio per sognare,
questo il dolore più immenso,
alle spalle ormai irrecuperabile.

F.Baiani@agora.stm.it

senza titolo

Dolore. Come un grido, una risata
Squillante, acuta. Fitta. Dolore.
Sei tu, tu il pensiero dolente, la mia insaziabile
Voglia di morire, soffrire.
Perdono invoco, ma mai più
Avrò questa pietà
Incredibile, estrema per me. Senza fedi, imperdonato così
Morirò, dormirò perché
Mai più, lo so io, lo sai tu
Perdonarmi potrò. Di te, di te.

G.Vitale@agora.stm.it

Perché

Perché l'acqua dei torrenti si lascia dolcemente
svenire, canticchiando gorgogli ?
Mi dicono che sia di un azzurro immenso,
come questo infinito buio che mi attornia
La sento ma non la posso vedere.
Perché l'erba dei prati è così morbida?
Luminosa?
Mi dicono che in primavera, quando il sole è ancor giovane,
l'erba catturi i raggi e li rifletta in mille sfumature di verde,
accecando per un attimo chi guarda.
Ne sento il fresco profumo di libertà, nient'altro.
Perché la neve scende così pacatamente,
quasi danzando ?
Mi dicono che una nevicata è un grande sorriso,
che contagia tutti,
e si vedono volare palle di neve bianca fino all'orizzonte.
Io non riesco a reggermi in piedi.
Perché questo mondo che io non vedo è fatto di colori?
Che si incontrano, si legano, si dissolvono, si accumulano,
in un dipinto fantastico che io vedo nero ?
Perché ho avuto in regalo solo un pezzo di vita?
Quando morirò sarò padrona anche dei miei occhi?
Oppure
l'eternità
sarà
compagna
del mio
mondo buio?
Perché?

E.Gianturco@agora.stm.it

senza titolo

No no,
il mio amore sarà fuoco negli alberi
Caccia di serpenti.
Le punte acuminate attraverso il petto del poeta
L'inorridire ai versi del mostro.
No, no...
Il mio vero amore sarà il fuoco di Francia
Sesso che schizza dai pori.
Terrore della gente.
Completa malinconia
e grandi risate.

B.Cattivelli@agora.stm.it

senza titolo

PER UN ISTANTE D'ESTASI
NOI PAGHIAMO IN ANGOSCIA
UNA MISURA ESATTA E TREPIDANTE
PROPORZIONATA ALL'ESTASI.
PER UN'ORA DILETTA
COMPENSI AMARI D'ANNI
CENTESIMI STRAPPATI CON DOLORE
SCRIGNI PIENI DI LACRIME

EMILY DICKINSON

F.Baiani@agora.stm.it


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