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Antologia XIII Caffè Poetel

Stanza "Stephen Crane" (6 Dicembre 1995)


senza titolo


Piccola premessa prima di iniziare a scrivere la poesia...

Dovreste fare un piccolo sforzo nel leggerla secondo le mie regole...

Allora...

Le parole tra due - - indicano un'azione da fare

Le parole tra due ( ) indicano un'emozione da provare

Le parole tra due [ ] indicano un pensiero da formulare nella mente

Le parole tra due " " indicano una parola da dire.

è un casino, lo so. Ma è un modo per esprimere quello che sento.

Ok.

-respiro- (sorriso interiore)
(percepire la presenza di un albero) -mani sul tronco-
(il cielo) (sorriso interiore)
(vuoto, silenzio interiore) -occhi nella luce-
(la luce) (sorriso interiore)
(!!!) (sorriso interiore)
-respiro- (sorriso interiore)
(libertà) (...) (la corrente degli eventi; la missione)
(io-Atman) (la mia idea di me-ego) (me nel mondo delle cose), (qui, ora)
[ Odiate per anni, per sempre
Non perdonate,
non dimenticate mai il più piccolo torto subito.
Come posso (essere con te) se sbraiti
dentro la tua grande Casa
se chiudi le tue porte per non farmi entrare.
Esci dalla Casa,
e scoprirai che non c'è nulla che valesse la pena di pensare.
Saremo muti.] (sorriso interiore)
(in libertà) (e il cielo) (!!!)
"grazie"

M.Bergamini@agora.stm.it
Indice autori

In questo muro di silenzio, la mia solitudine

Si è fatto scuro il cielo.
Sui rami neri
ove avvizziscono boccioli
che non daranno frutti
nel giardino antico
si dissolvono i rintocchi della sera.
Tu
che non hai conosciuto
mani tremanti che trasudano rispetto
e la paura che sigilla labbra mute
che vorrebbero gridare
irrigidito riposi
nel profumo dei garofani sfatti.
Forse
per un attimo ci siamo sfiorati
per caso
per errore
ombre condannate a perdersi nella nebbia
ove si odono passi incerti
su cammini sconosciuti...
Ma il tempo non si volta
e il ricordo brucia
di gesti non compiuti
di parole non dette
di gocce gelate
e assenze cristallizzate...
E in questo muro di silenzio
la mia solitudine.

M.Joffreau@agora.stm.it

Cittadini

Sono le sette di sera:
la città si veste a festa, strass, bigiotteria e unghie laccate di rosso
nelle cucine l'alito pesante dei precotti
ubriaca la mosca verde sul vetro
Ronzano le parole del mondo nelle gabbie di plastica dei televisori
i nostri amori scivolano, senza conseguenze, sul linoleum dei pavimenti
Laddove la miseria si camuffa
in simil pelle e simil legno
sono le sette di sera
la città puttana allarga le gambe
e attende
che gli uffici vomitino sulla strada
un esercito di volti simil umani

F.Fini@agora.stm.it

Lontano

Lontano vidi una stella rilucere.
Era una stella bellissima, di mille colori.
Con due occhi di luna, lucidi come un lago di notte.

Non avrei mai creduto possibile tanta bellezza.
Dicevo, io ho te, dicevo.
Mentivo, pensavo, credevo di sentire il dolce corpo ruvido,
la corteccia brulla, la notte.

Una pioggia, poi, mi incise negli occhi del cuore,
l'immagine di quel pallore, ma sentivo la notte venire.

Sentivo il buio umido avanzare lento, implacabile,
dentro i suoi occhi remissivi ai sentimenti,
e le lacrime si fondevano con la pioggia,
così semplicemente, come avrei voluto, invece,
che si fondessero le nostre essenze.

Non avevo mai chiesto nulla alla vita,
non pregai mai l'amore di graffiarmi,
non volli perdermi nei suoi pensieri,
ma accadde, così, placidamente,
come il giorno, durante il crepuscolo,
lascia silenzioso spazio alla notte.

E ora mi ritrovo qui, solo,
ad accarezzare il veleno dei ricordi,
ad uccidere ogni altra possibile via.

Non c'è risposta adesso, nessun saprà
cosa celavano i nostri sorrisi amari,
le nostre gioiose notti, eterne come falene.

Mi lascio respirare ancora,
illuso di un nuovo labile futuro,
adesso,
prigioniero dei giorni oramai cielo,
delle mille orme della spiaggia
cancellate da un'ignara onda.

E sogno angeli d'amore,
e supplico loro di rapire i miei occhi,
di bere tutte le mie lacrime,
il dolce miele del mio cuore,
affinchè non vada sprecato,
oltre la cortina delle assenti mani.

Non ci sarà mai tempo,
ogni ora trascorre sul filo delle mie ferite i suoi minuti,
spaccherà ogni guarigione, sublimerà d'eterno ogni viso.

Resterò qui.
Legato alle ombre.
Abbracciato al mare.

Aspettando un impossibile
ritorno
di un'altra te.

F.Baiani@agora.stm.it

Ciao

E dissero ciao
sì proprio ciao
nessuno li sentiva
Nessuno proprio li sentiva
fino a che i loro ciao
vennero presi dal vento
e dispersi nell'aria.
Ormai non esisteva più niente
L'UOMO aveva spazzato
tutto
pure i loro ciao
tutto era diventato strano
e di quei ciao
non si seppe più nulla
e l'uomo lo sapeva E CONTINUAVA!!!!!!!!!!!!!!

An.Bucci@agora.stm.it
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Dolce M.....

Dolce M.....,
una voce lontana
nella notte silente
Ti raggiunge tra le parole
di questa mia lettera.

Ma le parole
non bastano
e il silenzio è troppo grande
per dirti
quanto Ti amo

Avrei voluto
mandarti una rosa
strapparla dalla terra
per donartela,
ma lei è bellissima,
come te
vive!
Vorrei abbracciarti, baciarti
e poi morire.
Vorrei quel momento
durasse un'eternita
per non morire mai.

Se anche per un attimo
mi senti vicino,
se puoi ascoltare
la mia voce lontana
ti prego non aspettare
Sii tu
dolce M.....
Te
che vorrei aver conosciuta
con labbra tremanti che anelano sentimento
Se per un attimo ci siamo trovati
per fato
per errore
Anime destinate all'azzurro
ove si odono passi certi
sulla strada del mio Dio
E seppure il tempo crudele,
ti lasciasse oblio
di me: uomo mai carne,
di presenze eteree,
di lacrime, mai amare
che in questo Crisolito d'aria
la mia anima: TUA.

G.Ciotoli@agora.stm.it
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Stazione

Le parole ti schiudono le labbra
ma non passano dal cuore
gli occhi guardano oltre
fermando colori e forme frettolose
non seguono il mio viso
nessuno ti ascolta
nessuno ti guarda
la luce fredda ti segna l'anima
sei già irreale, invisibile
neanche un ricordo
vorresti, forse, carezze
e chiedi i tuoi sogni.

D.Fusto@agora.stm.it
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senza titolo

Gli occhi bruciano,
stanchi di leggere cose che non interessano alla persona che sbircia attraverso di essi.
a stento i muscoli del suo viso si tendono per assumere la posizione di un sorriso striminzito che alcuno testi riescono a darle.
Appollaiata su uno sgabello si affaccia al mondo attraverso un cavetto che abita il suo muro.
Le gambe accavallate le danno un piacevole calore.. pensa col cuore
La canna che stringe tra le dita le dà un piacevole stordimento.
un cuore le pesa sul petto.
Con gli occhiali sgangherati sbircia dalla sua finestra.
una sensazione... o un silenzio pieno di compimenti,
una carezza al cuore, all'anima... o un pensiero disegnato in un cielo nero.
Giocherella con gli anelli.
Chiusa nel suo mondo pensa alle mani dalle dita corte,
agli Amici con la A maiuscola,
ai sogni che si possono anche non ricordare,
ai desideri e alle speranze.
Ha un po' paura,
non sopporta i falsi obblighi,
giustificati dalle fluidità delle nebbie
Cerca di distrarsi.
Decide di scrivergli.
Che strano...
lo stava già facendo.

K.So@agora.stm.it

senza titolo

Pensieri
atroci vivaci esaltanti
navigano la mia mente
e
lo scroscio delle onde
mi offusca gli occhi
ora non vedo e non sento
ora penso
i pensieri allora incontrano la tempesta e si
scontrano con la sua
crudeltà e io
io non ci sono
io li SONO
la tempesta è conclusa
ora solo i resti son rimasti
di tanta ira che ha abbattuto il mio
sognare e non credo
non amo non odio ma solo ci sono
e ciò è abbastanza per farmi capire
la beatitudine del nulla ...dell'infinito
della fantasia che tutto può contro la tempesta che muore
tutto può contro la realtà che incombe
e distrugge una vita.

M.Rollandi@agora.stm.it

senza titolo

Sognando ad occhi aperti
l'uno nelle braccia dell'altro ci culliamo e viaggiamo
Viaggiamo su alti monti,
su infinite pianure,
su dolci distese di colline
Colline fatte di burro dove scendono docili rivoli di latte
Latte freddo e insinuoso
Latte da bere
Latte della pelle
Pelle morbida e dolce che sento sulla mia pelle
la mia pelle estranea alle tentazioni
estranea alle attenzioni
attenzioni particolari
particolari considerati, particolari assaggiati
Assaggiati da un pensiero,
un pensiero addormentato,
Che si sveglia a comando...
Un comando desiderato.

K.So@agora.stm.it
Indice autori

Notturno

Corolle violacee stillano lacrime
di azzurri petali
cosparso è il biancore delle tue braccia.
Labbra purpuree e avide
mani che si cercano tremanti
e voci lontane
si rincorrono nella notte segreta.
Nella sacralità del bosco
la luna si specchia nella fonte
gli occhi d'una cappella abbandonata
sui teneri amanti
vegliano silenziosi e scuri.
Sulla tua pallida fronte
e sulle palpebre timide e perlacee
una volta ancora
si spegneranno le stelle del nuovo mattino.

M.Joffreau@agora.stm.it

senza titolo

Un'estate di clorofilla
prende fuoco
è bianca
l'esplosione amara dell'oleandro
e una notte di serra
fa maturare questo satellite acerbo
che qualche angelo accaldato
sbuccia e mangia a spicchi

F.Fini@agora.stm.it

senza titolo

NOI,
ALBERI DI VITA,
SCINTILLE,
NOI,
QUATTRO ALI,
BEATE VITTIME DELLE NUVOLE

OH, GIOVANE SINTONIA,
ANTICO BALLO,
CIELO CHE BACIA LA TERRA,
PIOGGIA DI TERRA,
CORTECCIA DI LUNA,
GEMME D'ACQUA CHE ILLUMINANO
MIRATE
IL LENTO ORIZZONTE.

TREMOLANTE CONCERTO DI OCCHI
CIELO AMMANTATO DA POTENTI STELLE MUTE
CUPO UNIVERSO
TRASOGNANTE ABBRACCI,
SCINTILLE DI CUORE,
DISCIOLTE IN SOAVI SGUARDI.

DEBOLE MUSICA DI ANGELI,
TRISTI,
FORTI COME VENTO,
IMPROVVISI,
INCONTROLLABILI COME VENTO,
AVVINTI DAL LORO CALORE
PROTETTI IN UNA DOLCE ESSENZA,
RIVOLTI VERSO L'INFINITO;
SORDI AD OGNI RICHIAMO.

F.Baiani@agora.stm.it

Notte

Le tenebre ci accolgono
la stanchezza ci esaspera
ma poco possiamo
contro il male ignoto
che ci fa esser così:
noi dipendiamo da quello
che ci fa stare insieme
noi non possiamo
cercare la nostra felicità...
Ma dobbiamo
per i figli che genereremo
nelle nostre idilliache notti d'amore...
L'Amore è noi.

V.Blanco@agora.stm.it
Indice autori

You Say You Are Holy

You say you are holy,
And that
Because I have not seen you sin.
Ay, but there are those
Who see you sin, my friend.

Stephen Crane

M.Joffreau@agora.stm.it
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