Dal villaggio globale al villaggio medievale


Essendo la prima volta che scrivo su Connessioni, innanizitutto mi presento,

faccio parte dell'Associazione Strano Network Di Firenze, che abbiamo

definito "gruppo di lavoro sulla comunicazione" e ci battiamo da circa 3

anni per l'accesso a tutti ai nuovi strumenti tecnologici di comunicazione.

Vorrei mandarvi un documento di critica all'attuale progetto di rete civica

che i responsabili designati dall'amministrazione stanno realizzando. Tale

documento è a firma Firnet una rete che raccoglie una dozzina di BBS

dell'area metropolitana fiorentina che condividono alcune conferenze e che

è nata per perorare la causa di una rete civica che abbia il massimo di

accessibilità per tutti i cittadini.

Fare la storia di come siamo arrivati alla stesura del documento che vi

propongo di seguito sarebbe troppo lungo in un messaggio e-mail. Comunque

chi fosse interessato può contattarci direttamente all'indirizzo:

strano.network@vttv.dada.it

o se l'argomento rientra nell'oggetto di questa mailing list anche qui

direttamente su Connessioni.

Purtroppo quello che si sta realizzando a Firenze è secondo noi proprio

come non dovrebbe essere una rete civica.

In questo periodo abbiamo anche lanciato il terzo netstrike, la

manifestazione telematica in solidarietà con Mumia Abu Jamal e Silvia

Baraldini, ho visto che qualcuno ha già postato l'appello qui su

Connessioni, ovviamente l'invito è a partecipare in massa.



Qui di seguito il documento sulla rete civica.


DAL VILLAGGIO GLOBALE AL VILLAGGIO MEDIOEVALE

Sono state presentate mercoledì 3 aprile in Palazzo Vecchio alcune ipotesi su cui il Comune sta lavorando per costituire la struttura della futura Rete Civica di Firenze.
Alle soglie del nuovo millennio anche Firenze, come buona parte del globo, vuole prepararsi ad affrontare quella che è una rivoluzione culturale, economica e politica con profondi riflessi e mutamenti di carattere antropologici e sociali.
In tale prospettiva, la lettura del documento distribuito in Palazzo Vecchio da la sensazione che l'Amministrazione Comunale abbia sbagliato millennio e si stia avviando a far partire un modello di Rete Civica che ricorda un villaggio medioevale, un feudo più che una città, circondato da mura che anziché proteggere limitano la conoscenza e il rapporto con il mondo esterno.

La prima osservazione che salta subito all'occhio è infatti l'aver escluso nel progetto la possibilità di usare la Rete Civica per comunicare con altri utenti nel mondo o anche semplicemente usarla per attingere agli archivi di informazione di qualsiasi genere e tipo sparsi per il globo. Il modello di R.C. prevede infatti una cerchia di mura intorno alle informazioni contenute nel suo archivio che limitano i movimenti del cittadino e cittadina elettronica di Firenze al suo interno.
Questo riporta a un clima di vita feudale che non vuole dare alle persone la possibilità di conoscere ciò che avviene al di là delle mura, scambiare rapporti con l'esterno, crescere con il mondo anziché solamente con la cittadinanza fiorentina. Una forma di provincialismo che male si lega con l'ideale rinascimentale..

Noi chiediamo che tali mura vengano abbattute fornendo:

- un indirizzo di posta elettronica in Internet gratuito per la cittadinanza dell'area metropolitana fiorentina.

- la realizzazione di newsgroup locali e la possibilità per la cittadinanza di accedervi gratuitamente insieme ad ogni altro newsgroup della rete Internet (i newsgroup sono luoghi di discussione dove è possibile scambiarsi informazioni sulle tematiche più svariate: dall'arte, alla scienza, alla medicina,...).

- l'accessibilità alla rete Internet tramite l'interfaccia WEB

- un link gratuito tra Internet e le BBS no-profit dell'area metropolitana fiorentina con tecnologia fido-compatibile e FirstClass (le bbs no-profit fiorentine raccolgono attualmente un vastissimo bacino di utenza; potrebbero essere le finestre pubbliche della R.C., a fianco dei quartieri e degli altri luoghi pubblici deputati al rapporto telematico con la cittadinanza. E' un patrimonio di conoscenze e tecnologie già esistente, disponibile a collaborare con l'Amministrazione e che potrebbe essere un validissimo punto di appoggio per garantire l'enorme flusso di dati che verrà messo in moto attraverso la futura Rete Civica Fiorentina).

Si deve dare atto di un aspetto positivo del documento presentato dal Comune: la volontà di fornire uno spazio (non è stato specificato quanto) alle associazioni, enti, ... che ne permetterebbe una visibilità su Internet. Tale visibilità sarebbe garantita anche per il resto dei contenuti della R.C., che dunque diventerebbe una "vetrina" per il mondo di quelle che sono le varie istituzioni pubbliche o private fiorentine.

Purtroppo, anche in questo caso, nel documento non appare considerata la "voce" della cittadinanza. Non viene dunque previsto di dare uno spazio in tale vetrina alle persone che presentino una richiesta in tal senso.

Affinché ciò sia realizzato noi chiediamo che l'informazione contenuta nel WEB della R.C. sia suddivisa in due zone differenti:

- una che contenga informazioni di cui venga verificata e confermata la veridicità direttamente dall'Amministrazione Comunale (al di là di chi siano, pubblici o privati, a creare l'archivio).
- una seconda zona dove l'informazione viene immessa dal privato cittadino o cittadina di Firenze e ne diventano direttamente responsabili.

Va garantito inoltre un continuo lavoro di aggiornamento e verifica di questa seconda zona che ne permetta la classificazione all'interno della prima.

Si ha la sensazione che all'amministrazione interessi più fornire una vetrina ben confezionata di se all'Europa e al resto del mondo per richiamarne l'attenzione, che non mettere la propria cittadinanza nella condizione di comunicare e crescere tramite le nuove tecnologie. I servizi che vengono proposti per la cittadinanza fiorentina potevano essere tranquillamente forniti tramite il televideo, facilitandone tra l'altro la fruibilità.

Anche le mancate risposte alla richiesta di formazione per la cittadinanza all'utilizzo dei nuovi canali di comunicazione telematica, pongono l'attuale progetto di rete civica come la realizzazione di un villaggio medievale. Non porsi il problema seriamente della formazione equivale infatti a ricreare caste in una società divisa fra coloro che sono già edotti sull'utilizo dei mezzi informatici e telematici e coloro che non lo sono e che saranno destinati a non esserlo mai.
Il Comune, invece, in quanto ente pubblico preposto al progresso sociale e culturale della cittadinanza che abita nel proprio territorio dovrebbe impegnarsi a promuovere in proprio o a finanziare corsi di alfabetizzazione informatica e telematica in tutti i luoghi di aggregazione sociale (scuole, circoli, associazioni, gruppi di cittadini etc) a cui possano partecipare gratuitamente tutti i cittadini che ne faranno richiesta. Il Comune dovrebbe inoltre impegnarsi a fornire laddove fosse necessario i locali e le attrezzature dove poter svolgere tali corsi, dovrebbe inoltre aprire locali in cui fosse possibile per ogni cittadina o cittadino accedere ad Internet e ad altre reti telematiche in maniera gratuita e con l'assistenza, quando richiesta di personale, anche volontario, che gli permetta di utilizzare al meglio le nuove tecnologie della comunicazione.

Siamo alle soglie del terzo millennio, non del secondo; le potenzialità che il progresso e lo sviluppo tecnologico ci permettono sono enormi e deve di conseguenza essere dimostrata la volontà e la capacità di saper mettere a frutto ciò che deriva dal lavoro di ogni singolo individuo, da quella piccola parte di bello che ognuno di noi ha dentro e mette quotidianamente a disposizione della città.

Approfondimenti tecnici

Alcune delle bbs fiorentine già forniscono un servizio di posta elettronica e newsgroup Internet. In certi casi tale servizio è una forma di volontariato no-profit. Esistono già dunque le competenze (disponibili a collaborare con il Comune qualora venga richiesto o sia necessario) e un'esperienza diretta in tal senso.
Il discorso posta elettronica è un tema particolarmente delicato. Intorno ad esso ruotano molti aspetti della tutela della "privacy" del cittadino. Per tali motivi il Comune deve incentivare, tramite la Rete Civica, delle strategie che gli permettano di proporre un'alternativa istituzionale della gestione della posta elettronica della cittadinanza rispetto a una gestione privata della medesima. Se il fare ciò prevede la realizzazione e gestione di server mirati a tale scopo, questo deve comunque essere affiancato anche a una cablatura del territorio indipendente da quella privata e soprattutto l'autorizzazione a usare all'interno di tali server un uso anonimo della posta elettronica e software di crittografia dei dati.

L'attuale struttura della rete civica regionale Toscana e sperimentalmente di quella fiorentina si appoggia alla rete GARR. Ciò determina l'obbligo a sottostare a delle regole della rete GARR che ne escludono un uso tale da permettere un collegamento diretto tra la cittadinanza privata e la rete Internet.
Sebbene noi si sia in grado di ipotizzare proposte "tecniche" per ovviare a tale limite pur rimanendo nell'ambito della regolamentazione del GARR (realizzazione di un server di appoggio che faccia in modo che tutti i messaggi ai e dai privati cittadini vengano indirizzati a un unico utente, il Comune, e in seguito da li vengano smistati al cittadino/a nell'ambito di un rapporto Comune/cittadino esterno alla rete GARR), riteniamo: in primo luogo poco sensato creare strutture tecniche che saranno abbandonate entro pochi mesi e dunque indispensabile che il Comune si distacchi al più presto da una struttura organizzativa che ne limita le potenzialità (almeno fin quando propone un certo tipo di regolamentazione) e nel fare ciò si organizzi in modo indipendente evitando di appoggiarsi a provider privati che a loro volta potrebbero "imporre" statuti d'uso o standard tecnici "invasivi" e "coercitivi" dell'uso democratico e coerente delle potenzialità che la nuova tecnologia telematica prevede.

Una volta che il Comune si sia organizzato in tal senso, dovrebbe anche incentivare lo sviluppo delle bbs amatoriali che sono enormi bacini di utenza già attivi da anni in una logica di scambio di comunicazione e produzione di informazione che, essendo libera dalle logiche del mercato, non può produrre altro che uno sviluppo culturale o una fonte di stimoli, di ricerca o novità e dunque e comunque crescita e ampliamento degli orizzonti sociali e civici della cittadinanza intera.
In tal senso confermiamo, oltre al resto, quella parte del documento presentato in Palazzo Vecchio a novembre del 1995 dalla rete Firnet nel quale si proponeva uno schema tecnico di circuitazione dell'informazione presente nelle reti telematiche amatoriali nazionali e internazionali per cui il Comune funga da gateway per le bbs dell'area metropolitana.

Per discutere di tali tematiche invitiamo l'Amministrazione Comunale, le associazioni, i gruppi di volontariato e la cittadinanza intera a partecipare alla conferenza pubblica che organizzeremo (alla fine di maggio, inizio di Giugno) specificatamente sulle tematiche relative alla Rete Civica di Firenze con la partecipazione di esperti nazionali del settore.

Firnet


Fonte:

Date: Sun, 5 May 1996 18:24:44 +0200

From: sansavin@risc.idg.fi.cnr.it

To: Multiple recipients of list 

Subject: [CONNESSIONI:1484] rete civica Firenze